Entro il 2050 sufficienti le rinnovabili
Entro il 2050 tutte le esigenze mondiali di energia “potrebbero essere soddisfatte in modo pulito, rinnovabile ed economico” se si facessero adeguati investimenti, e questi ultimi, per quanto notevoli, verrebbero comunque bilanciati dai benefici: un risparmio di 4 trilioni di euro l’anno – solo grazie al minore costo dell’energia – e una riduzione di emissioni di gas serra (CO2) attorno all’80%.
Questo il quadro delineato dal nuovo rapporto Wwf-Ecofys messo a punto e prodotto in due anni di lavoro, l’Energy Report, in cui viene affrontato globalmente sia il problema del fabbisogno di energia (inclusi i trasporti) sia la questione di come renderla adeguata, sicura e disponibile per tutti.
Nel rapporto c’é un secco “no” del Wwf al nucleare che viene definito ”un’alternativa estremamente costosa” e che si trascinerebbe, è detto nel rapporto, il grave problema delle scorie da smaltire.
Secondo lo scenario Wwf-Ecofys, nel 2050 la richiesta totale di energia sarà minore del 15% rispetto a quella registrata nel 2005, malgrado l’aumento della popolazione, della produzione industriale, del trasporto e delle comunicazioni e l’energia sarà disponibile anche per coloro che attualmente non ne hanno (1,4 miliardi di persone attualmente non hanno accesso a forniture continuative e affidabili di elettricità).
Se continuiamo a dipendere dai combustibili fossili ci troveremo davanti ad un futuro di timori crescenti per il costo dell’energia, per la sicurezza dei rifornimenti e per gli impatti negativi dovuti ai cambiamenti climatici,, si sottolinea poi che “il rapporto è più che uno scenario, è un richiamo all’azione”.
Quanto alle singole fonti, prese in esame nel rapporto mondiale del Wwf, l’energia solare contribuisce oggi solo per lo 0,02% della nostra produzione totale di energia, ma questa quota sta crescendo rapidamente.
Nello scenario Ecofys, entro il 2050 l’ energia solare fornirà circa metà di tutta la nostra elettricità, metà del riscaldamento degli edifici e il 15% del calore nel settore industriale.
Per quanto riguarda il vento, oggi l’eolico soddisfa circa il 2% della domanda globale di elettricità, con una potenza più che raddoppiata negli ultimi quattro anni.
In Danimarca, il vento già rappresenta un quinto della produzione di elettricità a livello nazionale.
Il vento, secondo lo scenario proposto nel rapporto del Wwf, potrebbe soddisfare un quarto del fabbisogno mondiale di elettricità entro il 2050, se saranno confermati gli attuali tassi di crescita, con l’installazione di ulteriori generatori di cui 1.000.000 sulla terraferma, in mare o vicino alla costa, e 100.000 in alto mare.
Per la geotermica, la potenza installata sta crescendo al ritmo di circa il 5% l’anno, l’analisi di Ecofys indica che si potrebbe sperare di raddoppiare questo tasso di crescita, fino a raggiungere il 4% circa dell’intera produzione elettrica nel 2050.
Meno successo ci sarà nel 2050 per l’energia idroelettrica che, secondo le proiezioni contenute nel rapporto, fornirà il 12% della produzione totale di elettricità, rispetto al 15% odierno, mentre dal fronte della bioenergia, il 60% dei combustibili e del calore necessari per l’industria proverrà dalle biomasse.
Il 13% del calore necessario per gli edifici verrà dalle biomasse, e le biomasse saranno ancora necessarie nell’ambito del mix per la produzione di elettricità (circa il 13%), ai fini del bilanciamento con altre tecnologie del settore delle energie rinnovabili.
Fonte: www.sacambiente.it consulenze ambientali