I prestiti personali nel mondo del lavoro temporaneo

Una delle domande che sta scuotendo il mondo economico (ma non solo) è quella relativa all’evoluzione dell’erogazione di prestiti personali in un mondo dove il lavoro temporaneo sta diventando una realtà, più che un’eccezione. L’accumulo di una serie di problematiche legate, chi più chi meno, alle esigenze fondamentali della massa sta raggiungendo dei picchi mai visti causati dalle debolezze di un sistema economico e finanziario che non riesce a soddisfare, in maniera adeguata, il paniere di richieste creditizie alla base di una società moderna al passo coi tempi.

Una simile necessità ha, quindi, condotto soggetti pubblici e privati a perfezionare le loro proposte commerciali aprendosi ad un mercato incentrato sule concessioni e le erogazioni, a tasso agevolato, nei confronti di cittadini ed imprese in estrema difficoltà. Uno scopo nobile, perfettamente in linea con una voglia di ripresa generalizzata che non può più permettersi ulteriori passi falsi.

Nel tentativo di continuare ad erogare prestiti personali, istituti di credito e società specializzate nella concessione di varie tipologie di finanziamenti hanno allargato il proprio bacino di utenza in direzioni che, un tempo, sarebbero state considerate assolutamente controproducenti. Fra queste, va inclusa quella a favore dei lavoratori a tempo determinato, o che comunque sono sprovvisti di quei requisiti chiave (come la busta paga) per certificare una chiara affidabilità creditizia in corrispondenza di una restituzione futura della somma pattuita. Insomma, un lavoro di analisi e di studio merceologico con il suo perché.

Ciò che ha convinto appieno le realtà erogatrici è la definizione, in termini contrattuali, di un soggetto che rivesta il ruolo di garante, ossia una figura che possa garantire alla banca, o a chi per loro, il pagamento del finanziamento qualora l’intestatario non fosse in grado di saldare l’importo delle rate mensili. Costui, tra l’altro, deve essere in possesso di una busta paga a tempo indeterminato, di una pensione di anzianità o di un reddito da lavoro autonomo. Inoltre, è a dir poco fondamentale che il garante non sia protestato o segnalato come cattivo pagatore, altrimenti i benefici previsti dai prestiti personali decadono completamente.

Un’altra scorciatoia per accedere ai finanziamenti personalizzati sprovvisti di busta paga è la richiesta presso entità private che, a loro volta, si avvalgono del peso di una consulenza aziendale appartenente al settore di riferimento. Una credenziale non da poco per un risultato pressoché assicurato.

Fonte: http://www.prestiti120mesi.com/