Breve guida al Franchising
Con il termine Franchising si identifica un contratto in cui le due parti imprenditoriali, franchisor e franchisee, stipulano un accordo con cui il franchisor da il diritto di al franchisee di produrre o vendere prodotti o servizi con brevetti, conoscenze tecniche, marchi di proprietà del franchisor, il tutto ovviamente dietro ad un corrispettivo economico stabilito nelle condizioni contrattuali.
I contratti che riguardano le attività di franchising sono disciplinati dalla legge italiana in vigore dal 25 maggio 2004, la n.129, che definisce in pratica i contratti di affiliazione commerciale.
In Italia il franchising esiste fin dagli anni settanta ed è diventata una formula che ha permesso di sviluppare l’imprenditoria italiana soprattutto perché i piccoli imprenditori vedono questa attività con più garanzie di successo e possibilità di maggiori guadagni, rispetto a concretizzare idee commerciali su prodotti e servizi prodotti da zero.
Lo sviluppo del franchising in Italia è spinto dal desiderio di realizzare un’attività imprenditoriale in settore che rispondono alle aspirazioni o alla passione personale, la volontà di (ri)mettersi in gioco e l’obiettivo di avere maggiori introiti e dare più sostanza alla propria vita lavorativa.
L’evoluzione del franchising moderno non è semplicemente un complicato contratto commerciale tra imprenditori, ma una pianificata strategia evolutiva che molte aziende attuano per incrementare la visibilità e la presenza del proprio marchio sia a livello nazionale che internazionale.
Prodotto e Marchio sono le due attuali forme con cui si sviluppa il franchising sia in Italia che nel mondo, il più vecchio tra i due è sicuramente quello di prodotto, dove il franchisor concede al franchisee i propri prodotti da vendere e distribuire, il frachising di marchio è quello ad oggi più diffuso, gli esempi più eclatanti sono McDonald’s, Old Wild West, Wind, Tim, Carpisa, vari marchi di agenzie immobiliari e molti altri ancora.
In questo caso al franchisee viene concesso l’uso del marchio e dei prodotti/servizi per sviluppare la propria attività imprenditoriale, allo stesso tempo il franchisee riceve un pacchetto completo che spazia dalle strategie di marketing a tutti i manuali e processi di controllo di qualità, tutto il materiale per la promozione e la pubblicità dell’attività oltre che formazione continua e linee guida per lo sviluppo del franchising.
Pur essendoci una vasta gamma di possibilità per aprire attività in franchising, i settori in cui si registrano maggiori sviluppi sono quelli del food, dell’abbigliamento, dell’immobiliare e del benessere che coprono la fetta più ampia del mercato.
La storia del franchising è partita dal mondo americano, patria del grande sogno, dove è un forma in atto da moltissimi anni, l’Europa e l’Asia hanno poi ricevuto in dono questa nuova metodologia imprenditoriale, l’Italia è stata tra le primi ad usufruirne, mentre molte altre nazioni sono arrivate da poco più di una decina d’anni allo sviluppo di questa forma imprenditoriale, basti pensare che in Cina la prima legge per la regolamentazione del franchising è stata emessa nel 1997.
Il franchising contribuisce a dare una possibilità lavorativa a molti giovani e disoccupati che possono mettersi in gioco per sviluppare nuove idee imprenditoriali, il posto fisso è ormai una utopia ed un miraggio, l’apertura di un negozio o di una attività commerciale sfruttando l’idea del franchising permette di iniziare un lavoro in proprio anche senza particolari capacità o passioni, anche l’aspetto burocratico ormai molto più snello e semplice aiuta e stimola questo tipo di soluzione.
Per chi non dispone di risorse economiche necessarie per l’apertura di una attività commerciale tradizionale, il franchising è decisamente il salvagente e la soluzione migliore, il supporto e l’esperienza del marchio “madre” permette di avere un “business plan” ed una strategia di marketing già chiara e definita sia nella teoria che nella pratica, dando modo al piccolo e nuovo imprenditore di sviluppare la propria attività nel modo giusto.
L’apertura di un franchising richiede comunque una base economica da cui partire per pagare le varie fee di ingresso nel network del marchio prescelto, per chi non ha abbastanza fondi disponibili le banche, oggi, hanno realizzato specifici programmi finanziari che permettono di rendere possibile l’investimento di aprire un’attività in franchising anche per chi ha ridotte possibilità economiche, con finanziamenti a tasso agevolato e possibilità di rientro molto flessibili.
Il franchising purtroppo non è sempre visto come un bene nelle città italiane, spesso le associazioni del commercio li vedono come realtà che sminuiscono il valore dei centri storici delle nostre città a discapito dei piccoli e storici negozianti, perdendo di vista quello che è il reale vantaggio di catene che investono sul territorio ovvero la possibilità di ridurre il numero di negozi sfitti, generare economia sul territorio e posti di lavoro che possano generare un valore economico indotto.
Le attività in franchising non sono comunque tutte rose e fiori, spesso le fee di ingresso sono molto elevate, il prodotto non è di qualità ed allo stesso tempo se il marchio o l’azienda franchisor chiude o fallisce, il franchisee ne paga le conseguenze anche in caso la sua attività sia in positivo.
Per l’apertura di un franchising invece di un negozio o attività commerciale vanno valutati diversi aspetti economici, di prodotto, di possibilità, di richiesta, tutto per cercare di ridurre i possibili rischi.