Assicurazione Vita: mini guida

L’assicurazione vita comprende una parte piuttosto cospicua di generi di polizze assicurative, poiché rientrano in questa categoria sia le polizze ‘temporanee caso morte’, che le polizze a ‘vita intera’.

In realtà, pur rientrando nella stessa categoria, si occupano di aspetti, ed offrono delle garanzie praticamente antitetiche.

L’assicurazione vita temporanea caso morte, è la classica assicurazione che, dietro al pagamento di un premio annuale, prevede l’individuazione di un capitale prefissato, che verrà pagato agli eredi nel caso in cui l’assicurato morisse nel corso dell’arco temporale in cui la polizza è operativa.

La determinazione del premio avviene in base all’entità del capitale da assicurare, età e sesso dell’assicurato, abitudini di vita (fumatore o non fumatore).

Al di sotto di determinate somme non è prevista la preventiva visita medica, ma i periodi di carenza (un intervallo durante il quale la polizza non produce effetti, che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di due anni, a seconda delle varie patologie), si allungano.

Quindi è sempre consigliabile sottoporsi alla visita medica di controllo, anche quando non è obbligatoria.

Nel caso in cui, durante il periodo in cui l’assicurazione è attiva, non si dovesse verificare il decesso dell’assicurato, la compagnia tratterrà i premi e nulla sarà dovuto né all’assicurato né ai beneficiari della polizza.

I premi di questo genere possono essere crescenti, costanti o decrescenti (questi ultimi usati in caso di mutui, perché permettono di ridurre il capitale assicurato, in funzione del minor capitale residuo da rimborsare).

Le assicurazioni a vita intera sono delle polizze che non prevedono una scadenza.

In questo caso, in qualsiasi momento si dovesse verificare il decesso dell’assicurato, ai beneficiari verrebbe pagata una somma pari al maggiore tra il 101% del capitale investito, o il 101% del controvalore della polizza (riassicurazione).

Questo genere di assicurazioni infatti costituiscono a tutti gli effetti forme di investimento che usufruiscono dell’impignorabilità ed insequestrabilità tipica delle assicurazioni.

Anche l’assicurato potrà in qualsiasi momento chiedere il rimborso parziale (se previsto dal contratto di polizza) o totale del capitale assicurato, ottenendo la restituzione del controvalore che l’investimento ha in quel determinato momento.

Trattandosi di investimenti i guadagni vengono sottoposti a tassazione (dal 1 gennaio 2012 con aliquota al 20%), e vengono versati al netto della tassazione.

Esistono diversi tipi di polizze a vita intera:

  • polizze miste: in una sola polizza sono compresi entrambi i generi di polizza ‘caso morte’ e ‘a vita intera’. Una parte del premio alimenterà la prima, e la parte rimanente verrà investita con lo scopo di accumulare un capitale o una rendita che verranno versati al contraente alla scadenza;
  • polizze unit linked: si tratta di capitali o versamenti periodici sotto forma di piani di accumulo, che vengono investiti in fondi comuni di investimento, secondo il profilo di rischio indicato dal contraente;
  • polizze index linked: il capitale investito viene remunerato sulla base dell’andamento di indici predefiniti, e possono essere a cedola o a capitalizzazione, a capitale garantito o meno;
  • pip o fip: sono polizze vita che hanno lo scopo di accumulare una rendita che vada ad integrare la pensione obbligatoria. Godono di un regime fiscale molto vantaggioso, poiché sono sotto il regime di deducibilità.

Per trovare la giusta assicurazione sulla vita è bene confrontare tutte le diverse opportunità che il mercato mette a disposizione, ci si può affidare ad una delle tante compagnie oppure ad un consulente assicurativo a cui dare mandato di trovare tutte le varianti e le opzioni che permettano di coprire le reali esigenze dell’assicurato.